Il Dominio degli Sforza (fino al 1707)

Ultima modifica 25 marzo 2021

Il Dominio degli Sforza (fino al 1707)
Francesco Sforza è ormai sul trono di Milano, quando nel 1453 investe Bartolomeo Colleoni del feudo di Castell'Arquato. Per pochi mesi però, perché il condottiero passa alla Repubblica Veneta e il suo signore, gli toglie il feudo passandolo a Sceva da Corte e poi a Tiberto Brandolino da Forlì, anche lui fellone. È l'età dei capitani d'armi che mantengono per breve periodo il governo del borgo disinteressandosi della vita dei suoi abitanti.

Quando muore lo Sforza suo figlio Galeazzo Maria è troppo giovane per reggere le sorti del ducato milanese, che è di fatto nelle mani della madre Bianca. Dapprima lei investe il cognato Bosio Sforza, conte di Santa Fiora, del feudo arquatese poi per sanare i debiti del ducato glielo vende. Passa poi a suo figlio Francesco Sforza di Santa Fiora.

Nel 1499 la calata dei Francesi in Italia toglie momentaneamente Castell'Arquato (e Milano) agli Sforza: il potere è affidato a Pierre de Rohan "Gran Marescalco del Cristianissimo Lodovico Re di Francia", che lo delega al podestà Francesco Torti. Nel 1500 è Marescalco Gian Giacomo Trivulzio. Poi, cacciati i francesi, il piacentino passa sotto al dominio pontificio, prima di tornare a Francesco Sforza di Santa Fiora nel 1512. Lo Sfroza muore nell'ottobre 1527

Nel 1531 sale al potere Bosio II Sforza. Un anno prima papa Clemente VII unisce Castell'Arquato a Piacenza, sollevando le proteste degli arquatesi. Probabilmente risale a questi anni la costruzione dell'imponente Torrione Del Duca, che è ancora oggi oggetto si suggestive ipotesi sulla sua funzione e storia. Bosio II muore il 31 agosto 1533, la cittadinanza arquatese giura fedeltà alla "Serenissima sua moglie Costanza Farnese".

Nel 1541 papa Paolo III Farnese, padre di Costanza, Signora di Castell'Arquato, concede l'indipendenza al borgo, avendone già gettato le premesse nel 1538 Memorabile è la sua visita nella primavera del 1543 in cui è acclamato dalla popolazione, riconoscente poiché l'indipendenza da Piacenza comportava anche alleggerimenti economici. In questa occasione il pontefice non risparmia lodi ai perfettissimi vini arquatesi.

Nel 1545 diventa signore di Castell'Arquato il condottiero Sforza Sforza, figlio di Bosio II e Costanza. Muore a Castell'Arquato nel 1575 e il suo monumento funebre è ancora visibile, ricorda le sue imprese guerresche per tutta Europa. Sforza Sforza sarà insignito dell'ordine del Toson d'oro dal re di Spagna.

Gli succede il figlio Francesco, cardinale, sotto la cui signoria si verificò nel 1620 la nota vicenda di Sergio e Laura. Qualche anno prima la storia registra la decapitazione di Pompeo Costerbosa che contro Francesco aveva tramato.