Il Torrione Farnese

Ultima modifica 15 aprile 2021

Il Torrione Farnese
Verosimilmente risale alla signoria di Bosio II Sforza di Santa Fiora (terzo decennio del XVI secolo), la costruzione nel Quartiere di Monteguzzo del possente Torrione del Duca che era senz'altro collegato al Palazzo del Duca tramite un ponticello all'altezza del primo piano. Risulta quantomeno singolare che un edificio così rilevante abbia scarse menzioni nei documenti ad esso contemporanei. Addirittura in una mappa del 1613 non c'è traccia della sua mole. Un manoscritto settecentesco riferisce però che la costruzione del "Torione" rimase incompiuta per la morte di Bosio II.
Il Torrione è costruito interamente in mattoni di laterizio con "quattro robuste pareti nude inserite tra baluardi angolari trapezoidali assai sporgenti, traforati da piccole finestre, rettangolari" (Le Cannu, 1994). I baluardi sono collegati da grandi archi a tutto sesto, il tutto è sormontato da una loggia a sedici pilastri. All'interno di quattro dei cinque piani c'è un vasto locale centrale che immette in vani più ristretti all'interno dei baluardi. Tre hanno pianta ottagonale, quello occidentale che contiene una sinuosa e ripida scala elicoidale a chiocciola è a pianta centrale. È già stato più volte sottolineato come la struttura dei baluardi rispondesse al "criterio di fiancheggiamento nell'offesa e nella difesa" (Dodi, 1942) necessari dall'introduzione delle nuove armi da fuoco.
Senz'altro il Torrione faceva parte del sistema difensivo integrato del borgo di Castell'Arquato, e doveva avere funzioni militari. Resta una delle costruzioni più attraenti e "misteriose", con i suoi presunti passaggi segreti di Castell'Arquato.
Le ipotesi sulla costruzione dell'edificio continuano anche in età contemporanea e diventano stimolante soggetto anche di tesi di laurea.

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